L'autore:
Sergi BELBEL
Autore, regista e traduttore, è professore di Drammaturgia all'Institut del Teatre di Barcellona dal 1998. Ha vinto innumerevoli premi per la sua produzione drammaturgica, sia in Spagna che all'estero e le sue opere, tradotte in tutta Europa, America e Giappone, ne fanno l'autore più importante della scena iberica. È Direttore del Teatro Nazionale di Catalogna.
Tutto il repertorio,
e fra le altre opere disponibili di Sergi Belbel:
•Dopo la pioggia •Carezze •Morire •Il tempo di Planck •Forestieri
•In Toscana •Mòbil •Talém •Il sangue
Mòbil
Sinossi:
Per una volta, il trillo del cellulare, al quale ci siamo rassegnati, a teatro, al cinema, nei musei, non sarà un elemento di disturbo ma il protagonista di uno spettacolo teatrale.
Quattro personaggi, due donne di mezza età e i figli trentenni di ognuna, un ragazzo e una ragazza, un aeroporto dove si consuma un attentato terroristico, un albergo: in 29 brevi scene, complice il telefonino, le loro vite finiscono per intrecciarsi.
«Tutti siamo in attesa - ha affermato Lluís Pasqual, regista della
prima edizione della pièce - di "quel testo contemporaneo" che
parli di noi e della nostra realtà.
Mòbil, senza dubbio, è "quel" testo».
Personaggi:
3 D, 1 U
Estratto:
SARA:- ...E con quello che è appena successo, ho visto tutto molto chiaro. Lo sai che non ci credo nelle rivelazioni e in queste cose esoteriche; e non so se è stato lo shock o altro, ma ho avuto una rivelazione: c'è mancato poco che morissi lì sfinita o asfissiata o calpestata come tutta quella povera gente; e, sai perché sono ancora viva? Non lo sai?...PER IL TUO CELLULARE!, Sì, figlia, grazie al cellulare che m' hai regalato. Per cercare il campo per chiamarti, mi sono allontanata dal gruppetto di gente dov'è successo tutto. E per questo sono viva. Grazie a te. È o non è una rivelazione? SÌ, È UNA RIVELAZIONE
Il tempo di Planck
Sinossi:
Planck sta morendo, circondato dall'affetto della moglie e delle sue
quattro figlie...
Muoversi fra il mondo tridimensionale e subatomico per cercare di prefigurarsi cosa succede dopo la morte, e constatare come il ciclo della vita sia un fenomeno fisico da utilizzare fino all'ultima particella di tempo ... Una metafora, lucida e dolorosa, sul ciclo della vita degli esseri umani, in cui il tempo è il principale protagonista. Le leggi della fisica diventano atti sensibili che lasciano intravedere com'è la vita dopo la morte.
Personaggi:
2 U, 5 D
Estratto:
PLANCK:- Non sono mai stato un genio in matematica Uno zero spaccato Però dall'anno scorso Quando seppi che questo cuore Aveva le ore contate Conto soltanto conto conto conto E non solo i mesi Le settimane I giorni le ore Ma anche i minuti e i secondi E i decimi i centesimi e i millesimi Di secondo MARÍA Fai male Non devi fermarti ai secondi papà Devi contare fino Ai bilionesimi di bilionesimi di milionesimi di secondi Zero Virgola Zero Zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero zero uno secondi
Il sangue
Sinossi:
Una situazione limite centrata sulla relazione che si instaura fra una donna sequestrata da un gruppo terrorista e la ragazza che la sorveglia. Combinando il dramma del sequestro con situazioni grottesche e riuscendo altresì a generare nello spettatore dubbi sull'identità dei personaggi, Belbel riflette su temi quali il potere politico, il 'sangue' che devasta le capacità razionali, il legame fra genitori e figli e il protagonismo oppressivo del gruppo a danno dell'individuo.
Personaggi:
Distribuzione variabile
Estratto:
Donna :- Lei e la sua ....compagna. Io vi ammiro entrambi. Voi non
siete nessuno. Uomo : - Perché dice così. Donna :- Voi eseguite
degli ordini. Niente altro. Per il bene comune. Per
il vostro bene comune. Quello della vostra gente, del vostro piccolo
gruppo, piccolo, ma potente. Un gruppo con regole proprie. Se le regole implicano
di uccidere, non c'è problema. Sia come sia,
non si ammazza mai uno del gruppo e nella realtà nessuno uccide. E'
il gruppo a uccidere. Lei sa perfettamente di non essere lei ad uccidermi.
Lei non è nessuno. Solo il gruppo è qualcuno. Lei ha appena detto " io
sono io", e questo non è vero. Lei non possiede nessun io. Solo
un "noi". La nostra terra, la nostra lotta, la nostra casa,
la nostra lingua, la nostra cultura, il nostro aspetto, il nostro carattere....
Nostro, nostro, nostro... Ma chi è, dov'è, che cosa è " noi"?
Che faccia ha? Come respira? Come parla? Come si muove? Che cosa pensa? Di
che colore è il suo sangue? Per me è una parola estranea. Terribile.
Non è di questo mondo. Non è di questo tempo.
In Toscana
Sinossi:
Marc, celebre architetto che ha avuto tutto dalla vita, sta affrontando
un periodo difficile di crisi esistenziale che si ripercuote sui suoi rapporti
con la moglie Joana, alla quale è legato da dieci anni, e con gli amici
Marta e Santi, che assistono impotenti al suo declino. Una storia d'amore
e d'amicizia, con il telefono cellulare che fa da elemento chiave dello spettacolo.
L'abile penna di Belbel affronta il tema del male di vivere con una sorprendente
drammaturgia che va dalla tragedia alla commedia, dal fantasy all'horror. "Un
lavoro per quattro giocatori, un testo che è una sfida per tutti loro".
Personaggi:
2 U, 2 D
Estratto:
SANTI: Credo che a quei due sia successo qualcosa in Toscana....Quando
hai tutto nella vita, ti rendi conto che sei arrivato alla punta della piramide
della felicità e allora vengono fuori due problemi gravissimi: primo,
hai troppo tempo per pensare e secondo, puoi solo guardare di sotto. E questo è pericolosissimo. "Che
ci faccio qui? Perché sono arrivato fino a qui? Come ci sono arrivato?
Ora posso soltanto cadere e se cado, sono talmente in alto che non riuscirò mai
più a rialzarmi...Che senso ha la mia vita? Ho diritto ad essere felice
quando il mondo è inevitabilmente destinato alla rovina, all'infelicità e
alla catastrofe? Ha un qualche senso continuare? E se la finissimo con questa
farsa?..."
Carezze
Sinossi:
La storia di "Carezze", che intreccia una girandola di duetti secondo lo schema narrativo del "Girotondo" di Schnitzler, prende le mosse da una notte di "movida" a Barcellona, dove si rincorrono, si sfuggono e si fronteggiano un marito e una moglie stanchi della loro melanconica routine, una figlia abbandonata e sua madre, due amanti insicuri ed esacerbati, un ragazzo di periferia e un barbone, due anziane donne ospiti di un pensionato. I personaggi si scambiano valanghe di parole, fra rancori mai sopiti e accuse feroci che rivelano una violenza inaudita, annidata tra le pareti domestiche. I protagonisti sembrano interagire fra loro ma in realtà non riescono a stabilire un reale contatto...
Personaggi:
6 U, 5 D (Distribuzione variabile)
Estratto:
UOMO GIOVANE Che strano. DONNA GIOVANE Cosa.
UOMO GIOVANE Tutto questo.
DONNA GIOVANE A cosa ti riferisci.
UOMO GIOVANE Non so se ti sei resa conto.
DONNA GIOVANE No. Di cosa.
UOMO GIOVANE Ho la sensazione...
DONNA GIOVANE Parla.
UOMO GIOVANE La strana sensazione...
DONNA GIOVANE Cosa ti succede.
UOMO GIOVANE E' come se... DONNA GIOVANE Come se cosa...
UOMO GIOVANE Come se ormai non...
DONNA GIOVANE Non, cosa.
UOMO GIOVANE Come se ormai non avessimo...
Pausa.
DONNA GIOVANE Cosa.
UOMO GIOVANE Niente da dirci.
Dopo la pioggia
Sinossi:
"Vi immaginate un mondo dove l'unica libertà concessa è quella del lavoro? Vi immaginate una città dove ci viene proibito uno dei pochi vizi rimastici per godere: fumare?" In questo spettacolo, costruito su un'incalzante serie di situazioni comiche portate all'estremo, l'intera scena si svolge sul terrazzo del 49° piano di un grattacielo, in un non luogo, dove i protagonisti svelano tutti i mutamenti che avvengono all'interno della loro azienda, dal privato pettegolezzo all'ascesa di carriera, dalla nascita di nuove amicizie al tradimento. Specchio di una realtà alienante in cui ogni personaggio è simbolo di una parte della società, "Dopo la pioggia" è un richiamo alla ricerca di un valore, quello dell'amore, che è la chiave per la vera realizzazione di ogni persona.
Personaggi:
3 U, 5 D
Estratto:
(Il Capo amministrativo prende due sigarette da una scatolina d'argento e un accendino. Il Programmatore Informatico guarda da tutte le parti nervoso)
PROGRAMMATORE - Non crede che ci sia troppo vento? Non possiamo accenderle, no, no, e poi ha ragione, quando c'è troppo vento è orribile, voglio dire che non mi piace, certo a me piace sempre, certo, soprattutto quando ci lasciano in pace, come ora, e in più sicuramente dovremo tornare giù, lei stesso l'ha appena finito di dire, ci cercheranno, qualcuno sospetterà qualcosa se non ci vedono al bar...
CAPO - Prenda....
(Il Capo accende le due sigarette e ne offre una al Programmatore Informatico)
PROGRAMMATORE INFORMATICO.- Grazie. Quanto ti devo?
CAPO AMMINISTRATIVO.- Diecimila.
Talém
Sinossi:
Una coppia, poco soddisfatta delle sue relazioni sessuali, crede di poter trovare la soluzione ai propri problemi acquistando un nuovo letto coniugale. Gli ostacoli che si oppongono all'inaugurazione di questo letto conducono la coppia a farsi aiutare da due amici per inaugurare il letto al loro posto. La storia si sviluppa in un disordine solo apparente, un gioco di scene alternate che permette di raccontare la stessa storia attraverso le due coppie. Costruzione brillante, su una situazione degna di un vaudeville, dove l'umorismo sottolinea sottilmente il tragico.
Personaggi:
2 U, 2 D
Estratto:
LA DONNA: - ...E' evidente anche che, insomma, che mi sembra che questo sia qui per qualcosa, diciamo, di più concreto, no? Voglio dire che è qui per merito e grazie alla sottoscritta, dato che l'idea è stata mia e solo mia... e dato che era più amico tuo che mio, molto più tuo che mio, beh, ad esser sinceri, dato che era SOLAMENTE amico tuo... glielo avresti proposto tu nel modo più veloce e diretto, no? Sì, sì, voglio dire che tra la geometria neoclassica, la contemplazione filoestetica e la sindrome di Parsifal, mi devi dire che ti costava trovare un buchino per parlargli di cosa abbiamo pensato per lui stanotte, no?... Tutto qui.
Morire
Sinossi:
Un vero e proprio "girotondo" di morte: sette coppie di
personaggi tipici dell'immaginario metropolitano (l'eroinomane e la sorella
stanca di subire; la madre castrante e la figlia succube, l'assassino e la
vittima ...) intrecciano variazioni comportamentali violentissime un attimo
prima che uno dei personaggi cessi di vivere. Ma il testo è diviso in
due parti. Nella seconda vengono ribaltate le ipotesi della prima parte e i
vari personaggi sfuggono al loro destino. L'iterazione, il raddoppiamento,
la variazione di scene analoghe è una tecnica spesso usata da Belbel,
che talvolta arriva alla polverizzazione della trama in una serie di azioni
minimaliste, connesse fra loro dalla continuità stilistica.
Personaggi:
7 U, 7 D (Distribuzione variabile)
Estratto:
MOGLIE: - La gente... sai?...Si aiuta tra sé per sopravvivere..., e mettere in dubbio questo o giocarci sopra... è meschino. Infimo. Vile. La gente sopravvive, la gente deve sempre sopravvivere. Guarda, qui sì che hai un buon soggetto per fare un film. Si potrebbe intitolare Vivere. O no, meglio ancora: si potrebbe intitolare Morire, che è quello che nessuno vuole, .... Che te ne pare, eh?
SOGGETTISTA - Senti, appena un attimo fa... Non credere che te lo dica dopo tutto quello che mi hai detto, ma... vorrei...
MOGLIE - Che?
SOGGETTISTA - ... un bicchier d'acqua... Mi fa male...
MOGLIE - Cosa?
SOGGETTISTA - ... il braccio... il petto. MOGLIE - Che ti succede?
SOGGETTISTA - Vedo... tutto... nero.
Forestieri
Sinossi:
Due traumi che segnano la già precaria armonia di una famiglia e che si ripetono a quarant'anni di distanza: la morte di uno dei suoi membri e l'arrivo dei nuovi vicini stranieri, forestieri. Belbel mette "quelli di qui" e "quelli di fuori" allo specchio e la fragilità delle relazioni familiari, il passare implacabile del tempo e la paura dell'altro sono solo alcuni dei temi che emergono da questo confronto. La struttura del melodramma, poi, porta i sentimenti agli estremi, toccando i tasti più profondi di ciascuno di noi. "E' un'opera catartica" dice Belbel, "perché il teatro e la vita si prendono per mano".
Personaggi:
6 U, 3 D
Estratto:
FIGLIA: Stai meglio così? (Pausa.) Parla.
MADRE: Si. Parlerò. E' questo che volevo dirti. Che da oggi parlerò. Voglio andarmene senza portarmi niente dentro, sappilo. E dato che sei qui, inizierò con te. Non ho voglia di lasciare questo mondo senza averti detto prima un paio di cose...
FIGLIA: Ora non è il momento...
MADRE: E quando, sennò? Che credi, che sono nata ieri? Manca poco, prima che perda completamente la testa. E una volta che sarò incosciente, non tornerò più indietro, ragazzina...